ALTRO CHE RETORICA DELLA SOLIDARIETÀ: IL VIRUS HA SPALANCATO ABISSI DI VUOTO E DI SEPARAZIONE. ALMENO, ESISTONO LE MONTAGNE, PROMESSA DI INNOCENZA… L’EDITORIALE DI DONATELLA BISUTTI
Molti sono gli aspetti oscuri e le contraddizioni che circondano questo virus di cui finora sembra che nessuno abbia capito esattamente l’origine e gli effetti, tante sono le diverse versioni e affermazioni di eminenti virologi di tutto il mondo. Si è parlato di complotti e di profezie, si è ingigantita o minimizzata la sua pericolosità. In certi momenti si è addirittura ipotizzato che esistessero virus diversi. Anche sulla sua durata sono state espresse valutazioni assai differenti. C’è chi dice che sparirà in breve da solo. È l’ipotesi che preferisco. Se sarà cosi, sarà come se gli alieni fossero discesi sulla terra e poi ripartiti a bordo del loro UFO rimanendo a noi sconosciuti.
Donatella Bisutti
Ho ricevuto da Annamaria Ferramosca, poeta e scrittrice, questo messaggio che ci tengo a pubblicare qui.
Cara Donatella,
ho letto il tuo editoriale, denso, lampeggiante, acuto. di certo non assimilabile ad uno dei tanti diari futili che imperversano in rete su questo tempo trascorso in isolamento.
E concordo in pieno con la tua osservazione che questa esperienza insegna a cercare l’essenziale nella vita, evitare il superfluo, reso così inconsistente dal pericolo estremo in agguato. poi la rivelazione delle montagne, che sono insieme metafora e realtà, con il loro significato di massima sacralità e strenua concretezza! ( ben analizzato nell’editoriale di Solitario )
Ti ringrazio molto per questi tuoi spunti di riflessione. E vorrei dirti di altri pensieri che a me sono sembrati centrali e colmi di senso: vedere come tutta l’umanità è inesorabilmente legata ad ogni latitudine si trovi, e dunque deve poter prevenire il disastro e reagire in modo globale e solidale, come fosse un albero da curare, dove la cocciniglia inizia a insediarsi su una foglia e presto tutta la pianta ne è colpita. E come tutti siamo sul pianeta un unicum inscindibile con tutta la natura, il cui equilibrio da noi alterato ci si ritorcerà sempre contro.
Non so se riusciremo a capirlo, non so se preferiremo continuare nella nostra miopia – sguardo distorto dall’economicismo/ipertecnologia/non solidarietà/ abbandono dell’etica – accelerando la nostra autoestinzione, mentre le montagne saggiamente ci staranno a guardare, ferme e impassibili.
Un abbraccio caro,
Annamaria