Alberto Schiavi
Un Compositore Americano per il Pittore della Luce
John Webber, nato nel 1949, dopo aver prestato servizio presso nei Royal Marines Band Service (Ministero della Difesa del Regno Unito) per nove anni, ha trascorso due anni come studente universitario a Colonia, in Germania, e poi altri cinque anni impegnati in lavori per prendere la laurea negli Stati Uniti. Da allora ha composto diretto e insegnato in Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti. Ha fondato e diretto diverse orchestre e la sua musica è stata ascoltata in radio e televisione sia in Europa che negli Stati Uniti. Edito da Arsis Press, Anglo-American Music Publishers e la sua Webber Music. http://webbermusic.com/people/webber.php
Un incontro straordinario è avvenuto fra due artisti che si conoscono solo attraverso le loro opere, creando una sinergia tra pittura e musica. Il compositore americano John Webber, che vive a Kalamazoo nel Michigan, ha avuto occasione di vedere i quadri di Alberto Schiavi e questo ha acceso la sua creatività. Gli ha quindi chiesto the permission di potersi ispirare ai suoi dipinti e ne è nata Metamorphosis, un’Opera Musicale per Orchestra che consiste di una Partitura di 120 pagine più 30 di contrappunti. Alberto Schiavi ne parla come di un miracolo: “Sono i miracoli di arte e musica quando si incontrano”. Ne sono felice per lui, pittore amico, sulla cui opera ho scritto diverse volte nei cataloghi, per cui ho composto il testo Via Crucis, e che ha dipinto la copertina del mio poema mistico Colui che Viene, edito da Interlinea. Riproduciamo qui alcune pagine della Partitura e i due video in cui la musica di John Webber si coniuga ai quadri di Schiavi.
Alberto Schiavi è nato nel 1939 a Milano dove vive ed opera. Ha tenuto 48 di mostre personali di cui 18 a tema sacro oltre ad un centinaio di collettive. Le Sue opere sono esposte in permanenza in 49 tra Musei, Fondazioni, Basiliche ed istituti di cultura italiani ed esteri. Decine tra critici, scrittori e poeti lo hanno recensito. Ha dato immagine ai Promessi Sposi con 40 dipinti presentati da Emilio Tadini. Ha rappresentato la Divina Commedia con 46 quadri presentati dal dantologo G.R. Sarolli. 50 Sue opere hanno accompagnato le poesie nel libro Parole al vento presentato da Martina Corgnati. La prima antologica 1966-2006 è stata ospitata nel palazzo di vetro dell’Onu di New York. Dal novembre 2011 per sei mesi ha esposto due opere in omaggio a Botticelli alla Pinacoteca Ambrosiana. Nel 2014 viene insignito del premio La mia vita per Milano dalla Società del Giardino. Nel 2015 espone 52 opere al Castello Sforzesco per Dante 750. Nel 2016 tiene una mostra personale nella Casa del Manzoni a Milano con presentazione del volume i Promessi Sposi da lui illustrato. Nel 2018 espone all’Università Cattolica di Milano donando 40 opere manzoniane. Nel 2019 pubblica 3000 copie della Via Crucis editrice Effatà.
Alberto Schiavi Pittore della Luce
La scomposizione dell’immagine attraverso la luce che sembra diluirsi e perdersi nell’infinita possibilità del colore: le Madonne con il Bambino e le Annunciazioni di Alberto Schiavi si illuminano in un gioco in bilico fra l’astrazione e un figurativo che nel ritmo degli spazi si richiama alla grande tradizione pittorica italiana. Con un effetto di profonda fascinazione il pittore recupera immagini ormai radicate nel nostro inconscio culturale proiettandole in una rivisitazione di sconcertante modernità senza rinunciare a cadenze e posture classiche. Non era facile misurarsi con una dimensione iconografica che nei secoli ha prodotto tanti capolavori e che è così saldamente stabilita dai musei alla pietà popolare, senza rischiare la ripetizione, la banalizzazione, il confronto, ma questo tema millenario si rivela una volta di più inesauribile se affidato alla mano di chi ne sa cogliere e riproporre il significato nelle forme sempre cangianti della cultura, dell’arte, della Storia. Alberto Schiavi ha saputo trovare possibilità inedite e aprire una dimensione dello spazio che tiene conto liberamente delle grandi esperienze della pittura moderna, come il divisionismo, l’astrattismo, l’action painting, adattandole all’arte sacra, ma evitando quella freddezza intellettualistica che troppo spesso connota l’arte contemporanea. Egli si serve di una tecnica innovativa , rivoluzionaria rispetto alla tradizione per convogliare con stupefacente immediatezza l’emozione fluida del colore verso l’interiorità dello Spirito. Ne risulta una commistione fra passato e presente originale, insolita, che traduce direttamente in vibrazione mistica lo slancio del pennello.
Queste tele di Schiavi dischiudono architetture verticali vertiginose che ascendono verso l’Eterno in squarci di luce che tagliano la composizione dall’alto, come nell’iconografia tradizionale, e lasciano ai margini ampie zone d’ombra connotate da un blù notte, da un viola quasi nero che contrasta e dà risalto all’accendersi degli azzurri , dei rossi e dei gialli. I suoi cieli suggeriti più che dipinti e affidati tutti alla consonanza della vibrazione pittorica con quella dell’emozione di chi guarda, chiedono allo spettatore uno sguardo partecipe e creativo. Uno spazio terreno che si fa dimensione astrale, cosmica, vibrazione di energia, velocità del raggio di luce: queste tele tengono conto dei quanta, dei buchi neri , di tutte le rivelazioni della fisica moderna. E’ uno spazio in dilatazione, in movimento, uno spazio circolare in cui presente passato e futuro convergono in una nozione di eternità che si può afferrare attraverso l’occhio come trascendenza della materia. Perché qui la materia si fa ritmo immateriale, direttamente Spirito: questo è il miracolo di una tecnica e di una sensibilità insieme, che connotano la pittura di Alberto Schiavi. Le sue tele ci introducono così ai grandi misteri della nostra fede: l’Incarnazione e la Vita Eterna , la Resurrezione e l’Assunzione in cielo di Maria. Ce ne danno una dimostrazione vorrei dire tangibile, con queste Annunciazioni e Madonne madri sospese nello spazio e insieme fuori dallo spazio, attraverso cui passa la luce ma che pure oppongono alla luce una loro forma corporea. Si potrebbe parlare per Schiavi, credo, di una plasticità della luce, o di volumetrie spirituali, in cui sembra che la luce sviluppi la forma dal suo stesso vortice, come alludendo al vortice originario della Creazione. E qualche sua Madonna è un’intera vorticante galassia, i suoi angeli sono turbini siderali, piumosi uccelli di luce generati in uno spazio di splendore dell’anima, visioni interiori proiettate su uno schermo psichico per impronta diretta di uno stato estatico, come se le tele fossero pellicole impressionate direttamente dall’anima, come se il pittore avesse potuto mostrarci sulla tela l’interiorità di una visione mistica. Una pittura che vuole testimoniare come la materia nasca dallo Spirito e allo Spirito debba essere ricondotta. Come il corpo abitato dallo Spirito si illumini dall’interno e diventi immateriale . Come il senso e il contenuto della realtà sia tutto spirituale, se abbiamo abbastanza fede e sguardo d’anima per scorgerlo. E un bellissimo tondo racchiude, si direbbe, nella perfezione del cerchio, una Madonna con il Bambino, ma anche una Pietà: l’alfa e l’omega, il grande messaggio cristiano del riscatto dalla morte attraverso la luce dello Spirito.
Donatella Bisutti
dal Catalogo della Mostra Magnificat (Magnificat in tondo) di Alberto Schiavi nella Basilica di San Carlo al Corso, Milano 2003
molto bello tutto!
Both the writing and the paintings are divine. Darkness and Light Dance together in an eternal symphony. Souls, Oceans and Universes are interwoven.
La tua magia con i colori mi commuove sempre
emilia
le parole , i colori , la note semplici fili adagiati su un telaio che solo un animo illuminato tesse creando unici capolavori ! La magia che nasce della semplicità dell’incontro di persone generose nel regalare la bellezza dell’armonia !
La pittura di Alberto Schiavi si libra nell’aria come uno stormo di uccelli in continuo evolversi, trasformarsi, libera da condizionamenti stilistici. Solida ed eterea allo stesso tempo. Così la musica di John Webber la descrive mirabilmente in una continua metamorfosi, appunto, di colori orchestrali in divenire. Un felice incontro delle arti.
GRAZIE maestro Schiavi ! L’ho pensata più volte in questo interim ma gli impegni ricorrenti mi hanno impedito di contattarla. Mi riprometto di scriverle più avanti su questa sublime sinestesia dei suoi quadri e della musica che hanno emanato. Intendo rivedere il video alcune volte. Piena consonanza anche con i commenti sensibilissimi della prof. Bisutti. Con stima e affetto.
(citazione di Donatella Pirona)
Ho avuto il piacere di osservare dal vero le opere del maestro Schiavi più e più volte. Difficile restituire a parole il tipo di esperienza estetica che ne se ne ricava. Una luce che non smette di muoversi sulla superficie della tela e che muovendosi crea forme e rivela la natura delle cose. Mi ha sempre ricordato il vibrare corpuscolare dei ricordi più intensi della giovane età, il loro essere solo intravisti e mai afferrati. Si può dire che la pittura di Schiavi accecandoci spalanca il nostro sguardo su un mondo segreto tanto familiare quanto sconosciuto che non smette di affascinarci.
Da parecchi anni conosco Alberto Schiavi e dal primo incontro ho apprezzato la sua arte indagine dello spirito proposta al “lettore”: luci e ombre si alternano e aiutano a meditare.