La Poesia Italiana all’Estero
A cura di Donatella Bisutti
Italian Poetry Review
Plurilingual Journal of Creativity and Criticism
Volume XII, 2017
Società Editrice Fiorentina , Firenze 2019, pp. 464 s.i.p.
Italian Poetry Review
Plurilingual Journal of Creativity and Criticism
Volume XII, 2017
Società Editrice Fiorentina , Firenze 2019, pp. 464 s.i.p.
Cari Amici,
un Natale aperto alla speranza con un disegno di Luciano Ragozzino per un mio aforisma
Tanti auguri a tutti!
Donatella Bisutti
Natale 2019
Natale è tutti i giorni –
la vita che si accende dentro
e continua anche se
fa freddo non c’è pane
è buio
non c’è nulla per scaldarsi
nulla
per ricoprirsi
non c’è casa –
Natale è la festa di noi che siamo vivi
e perché siamo vivi
partoriamo ogni giorno
– tutti
uomini e donne
un Dio di calore e sangue
un Dio di fuoco
questo bambino d’inverno
seme della speranza del mondo.
Inedito
Guarda dalla finestra la manifestazione
con striscioni che dicono non ci fermeranno un altro
mondo è possibile.
Cantano per la giustizia.
E’ dicembre. Fa freddo.
Lei non può più camminare.
Nella sua mente si forma
l’immagine di un pino
in una foresta di neve.
La neve è soffice e lei sente
l’odore acuto degli aghi di pino che cadono
come nei Natali dell’infanzia.
Tutto l’incanto e il miracolo era in quell’odore acuto di pino
che si sfaceva a poco a poco.
Anche il pino
stava davanti alla finestra.
Lei guardava fuori
nella bruma dell’inverno.
Come allora anche adesso
sta davanti alla finestra.
Da un ramo pende una grande arancia d’oro.
Dalla strada si levano grida,
la gente agita striscioni
scritti nelle lingue del mondo.
La polizia spruzza gas vietati
dalla convenzione sulle armi chimiche.
Spruzza in nome
della violenza legale.
Spruzza con abbondanza
come se stesse innaffiando le aiole.
Questi fiori hanno bocche e occhi.
Ci sono sempre molti
disposti a lavorare nella polizia
perché amano la violenza legale.
Lei vorrebbe scendere in strada ma non può.
Da un ramo del pino pende una grande arancia d’oro.
Lei vorrebbe afferrarla ma non può.
E’ Natale.
Inedito
E tu piangi di non poter parlare
e protendi due piccole mani
per esser tratto in salvo
e una rosa ti è culla
una rossa rosa che stilla dal costato del giorno.
da Colui che viene ed Interlinea
Colui che viene nel sangue e nella polvere
e il suo corpo è una casa costruita col fango
ma amarlo nelle garze infette e la saliva amara
in ciò che si disperde senza radice
in ciò che deborda e
nella cenere fredda
ma amarlo
nel sorriso e nel tempo ininterrotto della fontana
nella veste oro e cremisi
nel viso simile al nostro ricordo di un viso
nella povertà sempre uguale del cibo
e nell’assenza.
da Colui che viene ed. Interlinea
Cara Santa Lucia,
Tu sei stata la prima Santa che ho conosciuto perché quando ero una bambina piccolissima mia nonna con voce un po’ tremula per farmi addormentare mi cantava la famosa canzone “Sul mare luccica l’astro d’argento…Santa Lucia Santa Lucia” , canzone che non ho mai dimenticato. E quando la risento, cantata magari dalla splendida voce di Bocelli, mi sembra di rivivere per qualche attimo in modo struggente le sensazioni di quella prima infanzia così lontana e il tuo nome mi appare dolcissimo.
Ma poi, quando da bambina io, milanese, per via del lavoro di mio padre, andavo a scuola a Bergamo, guardata un po’ come una forestiera dalle mie compagne di classe, all’approssimarsi della tua festa mi intristivo perché le mie amichette avrebbero ricevuto dei bei regali e io niente, in quanto la festa di Santa Lucia con i suoi doni per i bambini era sconosciuta a Milano e i miei genitori si attenevano alla loro tradizione. Quindi tu mi apparivi allora, cara Santa Lucia, come una Santa lontana e un po’ estranea, che di me non si curava affatto.
E adesso? Adesso che posso scegliere io i miei Santi, scelgo te prima di tutto perché sei la protettrice della vista e io con la vista ho un po’ di problemi e quindi per prima cosa ti prego di conservarmela, ma anche perché sicuramente sei anche la protettrice della vista interiore, che è la più importante. Fa’ che questa vista interiore che ho sempre cercato di custodire e di coltivare non si appanni, minacciata com’è dall’oscurità che sembra incalzarci da ogni parte, tu che sei la Santa della Luce. E, ti prego, fa’ che questo non sia solo per me, ma per tutti gli uomini e le donne che si dibattono ciecamente nell’angoscia di un mondo in cui la luce dello Spirito sembra farsi tanto più fioca quanto più abbaglianti sono i riflettori che si accendono su palcoscenici che mettono in scena sempre nuovi drammi dell’insipienza e della follia. Proteggi la luce del mondo, quella luce di Dio da cui il mondo è nato, tu Santa della Luce, proteggi la luce dello Spirito che è la scintilla che Dio ha posto dentro ciascuno di noi e fa’che nulla possa spegnerla rendendo l’uomo disumano. La luce, principio divino, ma con te incarnato nel Femminile: proteggila nelle donne di tutto il mondo, che la portano come fiamma di vita nel loro grembo, come stigmata gioiosa, fa’ che esse siano la luce di un mondo futuro diverso e purificato, proteggi nei loro corpi materni, nei loro corpi gloriosi, troppe volte offesi, quella meravigliosa energia che nutre ugualmente le donne e le stelle. Amen.
Donatella Bisutti
Vi ricordo che lunedì prossimo 9 dicembre alle ore 17.30 alla Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani ci sarà l’incontro con Vincenzo Mascolo, poeta, scrittore, organizzatore del Festival “Ritratti di Poesia” di Roma.
Sarà anche un’occasione per presentare l’antologia Il dizionario della cura, appena pubblicato, in cui figurano molti poeti anche milanesi che saranno invitati a leggere i loro testi. Vi aspetto a questo incontro importante con una delle figure più significative del nostro mondo culturale. Saranno presenti tra i relatori il prof. Giuseppe Langella, il poeta Guido Oldani e la poetessa Franca Grisoni.
Dante, Calvino, Joyce, Leopardi, Lacan nel “racconto in versi” di Umberto Fiori
Umberto Fiori è nato a Sarzana nel 1949. Dal 1954 vive a Milano, dove si è laureato in filosofia. Dal 1973 al 1983 ha fatto parte, come cantante e autore di canzoni, degli Stormy Six, uno dei gruppi storici del rock italiano. In seguito ha collaborato con il compositore Luca Francesconi (per il quale ha scritto due libretti d’opera e numerosi altri testi), con il fotografo Giovanni Chiaramonte e con i videoartisti di Studio Azzurro. E’ autore di saggi e interventi critici sulla musica (Scrivere con la voce, 2003) e sulla letteratura (La poesia è un fischio, 2007), di un romanzo, La vera storia di Boy Bantàm (2007) e del Dialogo della creanza (2007).
Il suo primo libro di poesia, Case, è uscito nel 1986 per San Marco dei Giustiniani. Sono seguiti, per Marcos y Marcos, Esempi (1992, 2004), Chiarimenti (1995), Parlare al muro (con immagini del pittore Marco Petrus, 1996), Tutti (1998) e La bella vista (2002). Del 2009 è Voi, Mondadori. Nel gennaio 2014 è uscito un Oscar Mondadori (Poesie 1986-2014) che comprende i libri editi, più un inedito. Nel 2019 Marcos y Marcos ha pubblicato un racconto in versi, Il Conoscente.
da SONETTI DI UGO FOSCOLO
Tradotti in inglese da Adam Elgar